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PFW p/e 2013: Christian Dior

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Era attesissima la sfilata di Christian Dior per la primavera-estate 2013, il debutto nel pret-a-poter del nuovo direttore creativo della maison Raf Simons che già aveva mostrato le proprie intenzioni, almeno in parte, con la linea couture. È proprio la tendenza all’approccio sartoriale che fa di questo designer una delle scelte migliori che casa Dior potesse compiere nell’affidargli le proprie collezioni femminili.

Il tono lo stabilisce immediatamente il setting, assai più minimalista rispetto alla scelta della Haute Couture che aveva visto la sfilata procedere tra pareti ricoperte di fiori freschi. Anche la musica che accompagna le modelle sul catwalk lascia intendere alcune delle scelte di stile del designer: Schubert, per cominciare, poi Carl Craig e un tocco di Bowie, di cui Simons è grande ammiratore.

Sulla passerella si ricerca un nuovo tipo di sensualità, che non abbia nulla di quel delirio romantico che era la cifra primaria di Galliano, ma che opti per un maggior rigore. Eppure nel backstage il designer spiega che la parola chiave della nuova era Dior sarà libertà. Purché, s’intende, si apprezzi il sano valore di un limite. In questo caso a fornire i confini entro i quali muoversi sono gli elementi più classici della maison, come la giacca tuxedo che si fa abito o le ampie gonne da ballo che sul finale catturano tutti gli sguardi, iridescenti ma abbinate a maglie austere.

Foto da Style.com

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