Cose che capitano, a Londra. Partecipato al matrimonio di una mia cugina nella Tropic hall di un grande albergo. Alloggiato in una villetta sulle colline di Hampstead, poi in un appartamento a High Street Kensinghton e infine in un seminterrato a Camden Town. Preso il tube 6 volte. Dormito sul prato verde di Hyde Park. Bevuto ottima birra in un pub dalle parti di Old Compton.
Cenato nei Burger King e in due ristoranti con le pareti rivestite di velluto. Visto il cambio della guardia a Buckingham Palace, la mostra d’Arte Astratta all’Italian Cultural Institute e la Sixties Fashion Exhibition al Victoria & Albert Museum. Conosciuto un dj che sembrava il sosia di Adam Ant. Comprato CD, t-shirt, un paio di sandali, un occhiale da sole di Armani, un profumo di Annick Goutal e un golfino Ralph Lauren in una svendita.
Letto vecchi numeri di Harper’s Bazar, Il segno dei quattro di Conan Doyle e L’anno dell’uragano di Joe Lansdale. Ascoltato Chemical Brothers, Franz Ferdinand, Philip Glass. Doveva essere un fine settimana, ho girellato per 16 giorni.
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