E’ finito pochi giorni fa il carosello delle sfilate per l’autunno/inverno 2008 e, se sulle passerelle gli stilisti ci hanno fatto sognare, i cosiddetti showgoers non sono stati da meno. Sebbene gli stili degli ultra-modaioli stylist e redattori moda del mondo siano fra i più eclettici mai visti (fino a sfiorare a volte l’improbabile), e il clima mite (specialmente nelle città europee) abbia concesso una parvenza di primavera, un capo in particolare è stato il comune denominatore di queste sfilate: il cappotto.
Tutti, più o meno, l’hanno adottato, dandogli una versatilità a volte inaspettata.
Durante le sfilate newyorkesi ne abbiamo visti di tutti i generi e per tutti i gusti: dai modelli più corti a quelli lunghi fino alla caviglia, dai tagli destrutturati o quelli più rigorosi, dalle tonalità classiche come il bianco e il nero ai colori più accesi. Tutti o quasi hanno l’occasionale accessorio che spicca. [foto da Gastrochic]
A Milano una sorpresa: ci saremmo aspettati cappotti dal rigore nero e grigio. Abbiamo trovato cappotti di ogni colore, forma e fantasia. I più belli? Quelli nei toni caldi autunnali (che anche se non è stagione restano bellissimi), con forme inaspettate. [da Style]
E infine Parigi, patria dell’eleganza: cappotti neri, forme strutturate, adattabili al completo più elegante come al casual estremo. Quasi su misura, i cappotti parigini seguono i corpi di chi li indossa come un guanto. Sempre perfetti. [the Sartorialist per style.com]
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