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Miuccia Prada, The Patroness

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Alla stilista italiana dedicata la copertina del supplemento domenicale del New York Times

Miuccia Prada New York Times Una borsa in nylon, disadorna tranne che per il logo triangolare, è diventata il simbolo della raffinatezza anni ’90, un oggetto cult che esprime tutto lo stile audace e controverso di una maison che ha saputo ridefinire l’immagine della moda italiana nel mondo. La mente dietro a quello stampo di metallo a forma di triangolo, è Miuccia Prada, una designer dalla forte capacità di innovazione, un’attitudine che fa da sfondo a creazioni dall’eleganza stilizzata che hanno saputo stabilire dei canoni le cui influenze sono enormi e vanno oltre la moda. Ieri il New York Times Magazine, le ha dedicato la copertina e un articolo dove viene presentata come “una delle personalità che hanno ridisegnato il mondo dell’arte”. E’ la prima volta che la “cover story” del supplemento viene dedicata a un designer di moda e Miuccia Prada è stata anche la prima italiana ad avere avuto questo riconoscimento.

La figlia della borghesia milanese che vendeva panini ai festival dell’Unità, è celebrata nel lungo articolo non solo come la più geniale e sovversiva creatice di moda ma anche per il suo impegno nell’arte. La sua Fondazione Prada è uno spazio dedicato a nuovi progetti espositivi ideati da artisti di fama internazionale. Ogni anno presenta a Milano due esposizioni accompagnate dalla pubblicazione di libri, cataloghi e saggi.

Miuccia Prada e collaboratori

L’articolo si intitola The Patroness, la patrona, con esplicito riferimento alla sua attività di patrocinio e di sostegno in favore di artisti, anche se lei rifiuta la definizione: “c’è un’idea di beneficienza, di imposizione, con cui non mi identifico. Per me l’arte è un’esigenza vitale, è una ricerca. Un lavoro: ecco sono una che lavora con gli artisti, o meglio, che li finanzia affinchè possano lavorare. E stupirmi e suggestionarmi.”

Nel corso degli anni la fondazione ha presentato mostre dedicate ad artisti come Walter de Maria e Louise Bourgeois, Anish Kapoor, David Smith, Michael Heizer, Sam Taylor-Wood, Steve McQueen, Tobias Rehberger, Pipilotti Rist tutte accompagnate da sontuosi cataloghi.

Tra i progetti attualmente finanziati dalla Fondazione, le installazioni Prada Congo Club dell’artista svedede Carsten Holsen, e un “remake concettuale” del rapporto Kinsey sul comportamente sessuale umano realizzato dall’italiano Francesco Vezzoli all’interno della Pinacoteca di Brera. Miuccia Prada racconta anche di aver finalmente trovato il luogo giusto per la nascita di uno spazio permanente della Fondazione, una sorta di Museo che sorgerà in un’area industriale in via Isarco: “Quando sarà completato, fra tre o quattro anni, il sito dovrebbe trasformare la Fondazione Prada in un vero centro culturale, in grado di ospitare se non tutte una buona parte delle nostre opere”

La prossima mostra sarà dedicata a Nathalie Djurberg, una outsider 30enne che si è già guadagnata una buona reputazione con i suoi Claymation video, brevi video di animazione creati con la tecnica dello stop motion con i quali ha affrontato con graffiante ironia i temi della guerra e della la violenza.

Si può probabilmente affermare che questo impegno di Miuccia Prada, stimolando il confronto moda-arte all’insegna di una reciproca e feconda contaminazione, raggiunge anche lo scopo di far uscire l’ambiente fashion dal suo provinciale autocampiacimento. Ma soprattutto spiega perchè ogni sua collezione è un’iniezione di adrenalina, una sfida alle convenzioni espressa attraverso uno stile senza insicurezze e soprattutto senza compromessi.
“Per anni mi sono sentita colpevole di dedicarmi ad una cosa frivola come la moda poi ho capito che vestirsi ha un valore che va oltre il marchio. E poi nell’arte, come nella moda, quello che mi interessa è rompere le regole.”

Nella Gallery, alcune immagini di opere in mostra alla Fondazione Prada

Nathalie Djurberg per Fondazione PradaQuentin Tarantino per Fondazione PradaRem Koolhaas per Fondazione PradaJohn Baldessari per Fondazione Prada

Foto da: TheFashionSpot

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