In un mondo in cui l’apparenza e il successo assurgono sempre più spesso al ruolo di valori incontrastati, non è difficile che accada che per avere visibilità si ricorra a partecipare ai cosiddetti reality show, che assai frequentemente appaiono ben poco reali e ancor meno realistici.
Non è ovviamente nostra intenzione imbarcarci in una disamina sul significato socioculturale di questo tipo di spettacoli ma solo presentarvi Britain’s Missing Top Model, programma in onda da un paio di giorni su BBC 3.
Si tratta di un reality a cui partecipano otto concorrenti, tutte bellissime ragazze diversamente abili, che aspirano a ottenere un ruolo nel patinato universo della moda, dato che la vincitrice apparirà su un fashion magazine. La giuria è composta da personaggi di spicco del mondo della moda, come Marie O’Riordan, editor di Marie Claire, e Wayne Hemingway, designer britannico. Lo show si pone l’obiettivo, di certo meritorio, di evidenziare e contrastare la scarsa sensibilità dell’industria del lusso e della bellezza perfetta verso chi perfetto -secondo canoni stereotipati- non è.
D’altro canto rileviamo con tristezza come in una società in cui si sbandierano i valori della democrazia e dell’innovazione, un handicap fisico sia ancora motivo di discriminazione, cui si pone rimedio con un reality.
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