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Milano Fashion Week autunno/inverno 2010-11: Prada

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Prada ai 2010-11

Follow the leader, diceva il titolo di un album dei Korn di diversi anni fa. Prada è indubbiamente un leader, indiscusso benché faccia assai discutere. Sulla passerella autunno-inverno all’apertura delle sfilate milanesi ha portato modelle formose – quanto possono esserlo delle modelle, certo: c’erano Doutzen Kroes, Catherine McNeil, Lara Stone e Miranda Kerr, le cui pur moderate curve non sono affatto quelle degli eserciti di teenager prive di ogni sviluppo fisico che invadono stagione dopo stagione le passerelle di tutti gli altri stilisti (e fino a ieri, diciamolo, anche di Prada).

Provocazione o meno che sia, Miuccia Prada ha portato il passerella il trionfo della femminilità fisica ed esibita attraverso décolleté prorompenti che rappresentano il focus strutturale di tutta la collezione: sono ampi, sottolineati, rigidi, strutturati, appunto. Ed esibiti con fierezza. Le modelle formose le servivano forse sono a scopo funzionale e la provocazione sull’eterna polemica delle ragazze in passerella troppo magre resta solo a margine ma chissà che gli altri non seguano lo spunto, come si diceva in apertura.

Prada ai 2010-11

Per il resto la stilista ha voluto precisare che la sua collezione ha recuperato lo stile Prada degli anni Novanta con tutti i pezzi forti della casa di moda italiana di quegli anni con un tocco di Sixties: cashmere double face, pelle verniciata, pelliccia colorata per i colletti, moltissimo nero, silhouette disegnate con gonne a trapezio e maglioncini fermati da cinture in vita, scollature quadrate – amplificate ogni volta che sia possibile con applicazioni che aggiungono volume.

Prada ai 2010-11

Foto da Style.com

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