Che cadesse nel gorgo oscuro della dimenticanza non se lo aspettava nessuno ma che Carine Roitfeld sapesse rimettersi in pista tanto in fretta e con risultati così eccellenti dopo l’abbandono di Vogue Paris non era affatto scontato. Ha dimostrato di che pasta è fatta l’ex-voguette e stylist che arrivò alla direzione di una delle riviste più importanti del settore e dopo la collaborazione con Barneys e svariate partecipazioni come stylist – suo primo amore e vero talento – a diverse camagne pubblicitarie, tra cui quelle di Chanel e Fendi, eccola riapparire in un servizio fotografico firmato da Karl Lagerfeld, fedele amico e multiforme artista.
Dopo aver voluta accanto a sé in numerosi ruoli le chiede anche di fare da modella per un editoriale realizzato per la rivista Visionaire curata da Riccardo Tisci. Posa con un bavaglio di finissimo pizzo sulla bocca e già si sprecano le elucubrazioni su quanta non troppo velata ironia ci sia in questo gesto, che potrebbe lasciar intendere la possibilità che la rimozione dalla prima poltrona di Vogue altro non sia stato che un modo per metterla a tacere.
Sia come sia, il fascino estetico di uno scatto rimane intatto a prescindere dalle implicazioni che potrebbe suggerire a livello semantico. E poi sono già tante le polemiche che ha scatenato l’uscita dell’ultimo numero, incentrato sulla religione. Si chiama infatti Religion il numero 60 della rivista a cui partecipano grandi nomi Robert Mapplethorpe, Paolo Canevari, Helmut Lang, Giovanna Battaglia, Pierpaolo, Marina Abramovic.
Via Designscene
You must be logged in to post a comment Login