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Dolce e Gabbana: no sfilate unificate e See Now Buy Now

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Dolce e Gabbana dicono un deciso no a sfilate unificate e al concetto del See Now Buy Now che rende disponibile subito ogni collezione. E proprio mentre tutte le maison seguono l’esempio di Burberry che la scorsa stagione ha deciso di unificare le sfilate uomo e donna e di mettere immediatamente in vendita tutti i capi visti in passerella, disponibili da subito.

È una tendenza che sta interessando molti nomi della moda i quali hanno deciso di avvicinarsi all’era della tecnologia e del consumo ultra-rapido: sfilate trasmesse in diretta streaming, capi acquistabili già dalla conclusione dello show, collezioni che non seguono più stagionalità precise con lunghe anticipazioni.

Durante un’intervista nel corso del Vogue Festival 2016, Domenico Dolce e Stefano Gabbana, ospiti dell’evento, hanno detto di non essere interessati a questo trend, tanto meno all’idea di far sfilare insieme le collezioni uomo e le linee donna:

“L’uomo è uomo e la donna è donna, almeno per quel che ci riguarda: la donna vestita da donna è sexy, ma l’uomo con il vestito. La moda maschile per noi è importante e continueremo a farli sfilare separatamente.”

Dicono di no anche alla filosofia del See Now Buy Now che si va affermando a macchia d’olio in tutto il mondo:

“Un designer continua a lavorare e a cambiare un dettaglio per sei mesi fino a un attimo prima della sfilata. Il sogno ha bisogno di respiro, se pensi solo a fare i vestiti da vendere fai del commercio.”

Chiara anche la posizione sul futuro della maison quando gli stilisti che l’hanno fondata non saranno più tra noi. Stefano Gabbana ha parole decise sull’argomento:

“Immaginate Dolce e Gabbana fatto da uno scandinavo? No, dai. Uno strano mondo quello odierno: giovani stilisti di cultura e stili completamente diversi si susseguono a disegnare marchi creati da geni come Christian Dior; risultato: Dior non è più Dior, è un’altra cosa. Come dire che un famoso artista viene sostituito con qualcun altro che crea con il suo nome. Ebbene io non ci sto. Mi rifiuto di vedere il nostro marchio snaturato. Morto io, stop.”

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