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PFW pe 2019: Christian Dior

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Dopo gli anni esagerati di John Galliano (che abbiamo amato, non lo neghiamo) da Dior si torna all’eleganza essenziale di Maria Grazia Chiuri che esplora una femminilità più leggiadra, meno appariscente ma non meno consapevole.

C’è persino una lieve virata dark, anche se mai troppo esibita, e si evidenzia nel setting dai chiaroscuri decisi e nella palette che parte da toni cipriati, polverosi, fino a sfociare nei classici bianco, nero, grigio e arrivare a qualche stampa trattenuta nei colori.

Un’esibizione di danza contemporanea introduce con magnetica eleganza la collezione che cattura lo sguardo e si ispira proprio al mondo del balletto contemporaneo, a Pina Bausch, a Martha Graham, anche a Isadora Duncan.

“Volevo raccontare la danza da un punto di vista diverso. – ha detto la stilista nel backstage – Penso che danza e moda siano molto vicine, entrambe si esprimono con il corpo.”

La silhouette si ispira ad una maggiore libertà, molto più contemporanea rispetto a quella che associamo al balletto classico. Non a caso le coreografe a cui si ispira sono moderne. Esordisce il jersey, per la prima volta tra le linee Dior. Ma c’è sempre spazio per macramé, stampe florali, tie and dye e ricami di fattura artigianale.

Foto da Vogue

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