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PFW ai 2022-23: Givenchy

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In una distesa pressoché assoluta di nero compare un lampo di giallo, poi si accende un barlume di rossa, un viola elettrico, un azzurro pallido. Sono epifanie cromatiche che punteggiano la scura notte di Givenchy per l’autunno inverno 2022-23.

La seconda collezione disegnata per la maison da Matthew M. Williams sceglie di procedere lungo una strada di semplicità. Ha voluto creare abiti che le persone potessero davvero indossare, senza derive sartoriali iper creative ma poco proponibili nella vita vera.

A noi dispiace un po’ che si perda il lavorio raffinatissimo a cui Givenchy ci ha abituati negli anni in favore di uno streetwear che ormai ci pare talmente banale da aver perduto ogni appeal. Non è più una novità vederlo in passerella, farsi lussuoso.

Le t-shirt e le felpe paiono il merchandise di un concerto, i pantaloni taglio baggy o i capi di pelle sono gli stessi che generazioni e generazioni indossano riconoscendosi in uno stile che travalica i confini di spazio e tempo ma che non porta su di sé un tratto di riconoscibilità che possiamo attribuire a Givenchy. Lo ammettiamo, siamo delusi.

Williams racconta di essersi affidato alla musica, il mondo da cui proviene lui stesso. Eppure questo immaginario maxi concerto non ci ha fatto palpitare il cuore, venir voglia di cantare all’unisono. Solo quando riscopriamo un elemento del passato, pur’anche rivisto in chiave contemporanea, ci pare di rivedere gli antichi fasti. È un lampo, e passa.

Foto da Vogue

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