Mi ero ripromessa di non parlare mai diffusamente, su questo blog, del mio lavoro con le celebrità, ma a volte ci sono promesse dure ad essere mantenute. E’ il caso di questo post, che racconta una sensazione forte che ho ricevuto qualche sera fa, intervistando per la prima volta Ambra Angiolini.
Siamo soliti giudicare. Personalmente, evito sempre di farlo perché penso ci sia Qualcuno lassù preposto a ciò, che per altro lo fa meglio di noi, e al massimo mi limito a commentare qualche personaggio. Mai giudicare una persona.
Ma incontrando Ambra a San Teodoro, il feeling è stato un po’ diverso da quelli provati negli ultimi tempi, così ho deciso di buttar giù qualche riga, che spero poi leggerà con curiosità.  

Ambra sa di rappresentare qualcosa di unico non solo nella tv, ma nella storia italiana. E questo è un fardello di cui è impossibile disfarsi. Lei, oggi madre matura e professionista del grande schermo, sembra saperlo. Sembra sapere che per quanti sforzi farà come attrice, nella storia è entrata come personaggio di rottura nell’Italia degli anni ’90, quelli connotati da novità politiche e di costume, da eccessi e nuovi falsi miti.

Sgrana i suoi occhioni da cerbiatta, mescolando un’affascinante piccola insicurezza alla capacità di misurare ogni parola, di apparire professionale, preparata, distaccata e seria. Ma poi esplode quella risata, la stessa di quando era quindicenne, e ti ritrovi per un attimo difronte da ragazzina con lo zainetto.

E’ sicuramente irrisolta, nel senso meno drammatico del termine, perchè in fondo è bello pensare che ci sia sempre ancora qualcosa da assestare, qualcosa di non banalmente già sistemato ed archiviato nei cassetti della vita.
Ed è una bella persona. Bastano pochi minuti per capirlo. E nel mio faccia a faccia dell’altra sera, ne ho avuti a disposizione abbastanza.

Il video:

In this pictures:
Ambra Angiolini a San Teodoro