La “mise en place” all’italiana

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Foto @ Margherita Colati

Potrà sembrare assurdo a chi non ha in programma di convolare a giuste nozze, ma ogni brava bride-to-be sa che, durante i preparativi per il gran giorno, prima o poi si troverà a fare i conti con una questione sulla quale mai avrebbe immaginato di crucciarsi un giorno: la mise en place. Sì, perché apparecchiare la tavola per il vostro giorno più bello è un lavoro complicato ed importante, non soltanto perché l’occhio vuole la sua parte, ma anche perché il tavolo parlerà di voi e dello stile che avrete deciso di dare al vostro matrimonio.

In questo post abbiamo deciso di dedicarci alla mise en place italiana che, pur prendendo spunto da quella americana- soprattutto negli ultimi tempi- da questa si discosta per minimalismo e cura quasi affannosa dei dettagli.

Niente centritavola monumentali che impediscono ai commensali di guardarsi mentre si parlano, dunque, sì, invece, a mazzi di fiori e piccoli candelabri, ma anche ad ampolle in cristallo riempite d’acqua colorata sulla quale adagiare candele galleggianti. Per dare un tocco di colore al vostro tavolo, optate per dei runner in organza o satin che aggiungono una nota personale all’ambiente senza appesantire eccessivamente. Per deliziare gli invitati, invece, scegliete con cura i segnaposto: non è necessario investire in oggetti in argento, anche un piccolo fiore o un nastro in raso sapranno abbellire con eleganza, una scatola con confetti, invece, si trasformerà in un dolcissimo cadeaux.

 

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