Se Zara può proporre a tempo di record tutti i maggiori hot items delle grandi griffe, perché dovrebbe stupirci apprendere che la celebre e ormai introvabile I’m not a plastic bag ha suscitato decine e decine di imitazioni?
La prima, dissacrante, è stata la I’m not a smug twat. Poi è venuto il momento delle pessime imitazioni che hanno invaso mercati e ebay, spesso a prezzi spropositati.
Ora è il turno della Lucky Bag, prodotta da Promoland a Milano. Che si adegua, ovviamente, ai dettami della moda del momento: vernice rossa o nera, catenella simil-Chanel, modello shopping intramontabile. Il font dello slogan, invece, copia fedelmente quello dell’originale di Anya Hindmarch.
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