Oscar de la Renta e il can can

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La mia prima impressione nel vedere questi ankle boot di Oscar de la Renta è stata un’immediata associazione al can can e a certe atmosfere da Moulin Rouge come l’abbiamo conosciuto attraverso il magnifico film musicale di Baz Luhrmann. Pare anche a voi?

Avrebbe potuto indossarli Satin durante uno spettacolo come per una danza d’amore sui tetti parigini. Prima di scivolare irrimediabilmente nelle romanticherie torno con i piedi per terra, rassegnandomi a non calzarli dentro queste piccole delizie che saranno anche sopra le righe con quelle piume che sfuggono da ogni parte, ma sono innegabilmente attraenti, purché visualizzate nel giusto contesto.

La forma è quella dello stivaletto tronco che ormai da diverse stagioni ha conquistato senza timore di esserne scalzato tutte le scarpiere. La struttura però si fa eterea, benché ton sur ton con un gioco di trasparenze che solo da vicino lascia intuire il suo segreto. È infatti visibile il piede che le calza eccetto che per punta e tallone, celati da una sorta di décolleté estremamente minimale, ridotta ai minimi termini. A riempire l’apparenza di vuoto c’è la decorazione preziosa che corre lungo il dorso del piede e da cui si dipartono le piume blu. Voglio sentire la vostra opinione.

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