Tenerezze di Eugène Riconneaus

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Tenerezze, perché è il primo sostantivo che fanno sorgere sulle mie labbra queste scarpe, per il loro color pervinca delicato, per la morbidezza e la sensuale sensazione tattile del suede, perché ad una prima occhiata ricordano il relax di un paio di ciabattine, pur sexy e non da anziana signora, intendiamoci. Sono però sandali, a dispetto della prima e forse non troppo lusinghiera impressione.

Li firma Eugène Riconneaus che sceglie le tonalità più dolci del blu, forme classiche appena smentite dalle larghe fasce che si incrociano sulla caviglia rimandando all’ankle boot che nelle ultime stagioni ha contaminato il sandalo. E un tocco d’oro lungo i profili che lungi dal ribaltare lo status della calzatura contribuisce invece a rafforzarlo. Da lontano sembrerebbero borchie ma si tratta invece di un bordo a zig zag, come un insolito, poco vezzoso merletto.

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