Prendi un paio di mules qualunque, mettile in mano a Burberry e vedi cosa succede. Ecco il risultato. Quello che inizialmente poteva sembrare il più banale dei modelli, specie da quando è tornato in auge dritto dagli anni Novanta, ecco che si trasforma in capolavoro.
Lo è davvero, non solo per la manifattura italiana, gli interni in pelle, la lavorazione accurata di ogni dettaglio. Ma, prima di tutto, per le scelte di design. Per cominciare è il velluto che si appropria della tomaia. Poi, a sorpresa, compare anche un cinturino alla caviglia, tono su tono.
La punta a mandorla smentisce i modelli ricorrenti di mules Nineties, lo fa anche il tacco che non è a blocco ma a spillo, seppur mediamente basso. La tomaia, al contrario, è molto coprente, risale quasi fino alla caviglia.
Questo gioco di contrasti è accentuato da ciò che in realtà salta all’occhio prima di ogni altra cosa, la cascata di cristalli scintillanti che ricopre tutta la parte superiore della scarpa come una coperta di stelle a trapuntare un cielo notturno.
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