Burberry rivisita le scarpe a occhio di bue

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La mania per gli anni ’90 ha fatto sì che ritornassero in auge certi trend che avevamo dimenticato o che avevamo sperato di poter archiviare e non rivedere mai più. Tra questi non possiamo che includere le scarpe a occhio di bue che le nostre mamme ci costringevano a calzare, sebbene completamente prive di qualsivoglia allure.

A distanza di quasi tre decenni, però, Burberry ha voluto impegnarsi per ridare valore a quella calzatura tanto detestata in passato e il risultato finale, ammettiamolo, è così allettante che quasi vorremmo ritornare bambini per poterla indossare. La griffe inglese, dopotutto, non è nuova a esperimenti simili- basti pensare che, di stagione in stagione, continua a svecchiare il suo iconico trench ormai dal 1879- così non ci stupisce affatto che anche questa volta abbia colpito nel segno.

Le sue scarpe a occhio di bue conservano le linee essenziali della “cugina” più anziana, ma da questa ne prende le distanze grazie a un’impronta decisamente grunge, conferita dalla suola a carro armato in gomma nera che conquista un ruolo da protagonista anche a confronto con la tomaia in tartan azzurro. Tomaia che, sia ben chiaro, evoca le linee essenziali, ma grossolane, delle Derby di Dr. Martens, sebbene presenti, al posto dei lacci, una fibbietta laterale e un’apertura sul collo del piede. Naturalmente non mancano i classici buchini in prossimità della punta, dettaglio irrinunciabile dal quale la scarpa stessa prende il nome.

 

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