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Shoes// Gli intrecci di Gioseppo

Si ispirano ai classici intrecci di Bottega Veneta queste ballerine in cuoio proposte da Gioseppo per la primavera/estate 2012, declinate in una colorazione caramello che le fa apparine quasi come fossero in vimini.

Queste scarpe, dall’aria fresca ed urban-chic, promettono di essere comode come soltanto un paio di calzature flat sa essere! Ma se non vi sembra abbastanza, sono certa che non riuscirete a resistere davanti al prezzo decisamente appetibile –55 euro.

Le trovate da Spartoo insieme al resto della collezione

Under.me la collezione underwear di Bar Rafaeli

Basic e Sporty, sono questi i denominatori comuni di Under.me, la collezione di intimo disegnata dalla modella israeliana Bar Rafaeli che, contrariamente a quanto ci si aspetta da una super modella del suo calibro, sceglie di abbandonare lustrini, pizzi e sensualità per dare spazio alle donne ed agli uomini comuni.

Mi è piaciuta molto l’idea che sta alla base di questa linea spiegata dalla stessa Bar sul sito ufficiale del brand:

 “My work means I’m travelling all the time, rushing from city to city and wearing the most incredible, elaborate designs. I love it, but on my downtime I just want to relax and be myself. I don’t want my clothes to define me. And that’s the idea behind under.me – a focused collection of beautifully-made basics that look good and feel amazing. That’s all I need. Because underneath my clothes lies the real me. Nothing else.”

Tuttavia devo ammettere che il risultato finale mi ha lasciata totalmente indifferente: non vedo novità, non vedo genio creativo. Insomma, per quale motivo un acquirente dovrebbe preferire i capi di questa collezione piuttosto che le alternative quasi identiche presenti sul mercato?

A mio avviso, se le vendite si riveleranno all’altezza delle aspettative il motivo sarà da ricercare -ma questa è storia vecchia e consolidata- nella strategia di marketing e nell’ottima ad campaign per la quale la stessa Bar è testimonial anche per la linea maschile (ricordando, in questo, la chiacchierata campagna Intimissimi dello scorso anno nella quale Irina Shayk posò in boxer). I prezzi decisamente contenuti, poi, faranno il resto. SEE MORE…

Miuccia Prada: “Cerco di vestire le mie idee”

Qualche giorno fa ho letto un’interessante intervista rilasciata da Miuccia Prada al magazine Elle e mi è parsa decisamente piena di spunti su cui riflettere. È interessante vedere la moda dal punto di vista di chi detta le regole, in particolare se chi lo fa ha più di trent’anni di esperienza alle spalle.

Miuccia dichiara di non guardare alla moda come una forma d’arte poiché, dice, non ama intrappolarla in uno schema, preferendo piuttosto considerarla come espressione delle sue idee.

Colpo al cuore per chi, come me, ha sempre considerato la moda come la forma d’arte più sublime!

In realtà, riflettendoci un po’ su, sono arrivata alla conclusione che, dopotutto, quella della designer non è altro che un diverso approccio ad un medesimo concetto. Cosa è l’arte se non un’espressione delle proprie idee?  Certo, riflettendo sul concetto sembra proprio di essere difronte ad una nuova angolazione e, probabilmente, si tratta di un’angolazione più ampia, più libera perché concede la possibilità di spaziare e dare terreno fertile al proprio flusso di coscienza.

E, lasciatemelo dire, la signora Miuccia ha un flusso di coscienza davvero invidiabile!

Must Have// Sonar la App per IPhone che geolocalizza le persone

Confesso di essere stata una sovversiva di Facebook per anni, convinta fermamente di non aver assolutamente bisogno di un social network per mantenere i legami con i miei amici, né tantomeno di avere la necessità di utilizzarlo per ricostituire contatti persi nel corso degli anni. Poi un giorno di un anno e mezzo fa, quasi per caso, ho ceduto mi sono resa conto di quanto i social network siano ormai divenuti strumento indispensabile per chi, come me, lavora prevalentemente sul web.  Da Facebook in poi, col passare del tempo, ho avuto modo di sperimentare i social network più famosi, scoprire i meno conosciuti ed effettuare, poi, una sorta di selezione naturale decretandone i miei preferiti e, perché no, quelli più funzionali in base alle mie esigenze.

Qualche giorno fa mentre sfogliavo Panorama nella sala d’attesa del medico, mi sono imbattuta nella recensione di una nuova App per IPhone che, ne sono certa, farà parlare di sé.

Si chiama Sonar ed è pensata per geolocalizzare le persone attraverso il proprio IPhone, realizzando, sostanzialmente, quanto abbiamo già visto in film di fantascienza e cartoni animati. Basta attivare l’applicazione, infatti, per scoprire chi siano gli sconosciuti che si trovano accanto a noi. (Ovviamente il fatto che anche questi utilizzino Sonar è conditio sine qua non).

Mettete, ad esempio, di ritrovarvi a fare una passeggiata attraverso le sale del Moma di New York e di voler scoprire chi siano esattamente le persone che si aggirano per l’edificio, vi basterà sbirciare lo schermo del vostro telefono per conoscerne i nomi, che lavoro fanno, addirittura, scoprire quanti amici in comune avete su Facebook e, perché no, scegliere di inviare messaggi a chi vi desta maggiore curiosità.

L’idea, per quanto carina ed innovativa potrebbe far storcere il naso a molti: addio privacy (ma a questa, ormai, non ci abbiamo rinunciato dopo l’avvento di Facebook, Twitter e-non ultimo- Foursquare?) ed addio alla pace conferita dall’anonimato. Dopotutto, se ci pensiamo bene, si tratta di compromessi con i quali, noi pionieri di una nuova epoca, abbiamo già imparato a fare i conti da un po’ di tempo. Non credete?

Shoes// Ispirazione o copia? Le nuove scarpe di Stuart Weitzman

La scarpa con la punta in metallo, comparsa sulle passerelle della primavera/estate 2012 di Luois Vuitton lo scorso settembre, sembra esser divenuta il nuovo feticcio per le shoeaholic di tutto il mondo. Non è un caso, infatti, se le catene low cost abbiano preso immediatamente la palla al balzo e proposto dette calzature in versione cheap. Fin qui nulla di strano, soprattutto perché dalle catene low cost quello che ci aspettiamo da sempre è che ci ripropongano quanto visto sulle passerelle, ma a costi convenienti. Accettiamo, quindi, di acquistare capi “inspired” proprio perché i prezzi ridotti ci permettono di fruire di un capo che magari non potremmo permetterci.

Ma se il capo “inspired” ci venisse proposto da chi non ci offre il prezzo modico quale risvolto della medaglia?

La domanda mi è venuta spontanea quando ho visto le scarpe proposte da Stuart Witzman per la primavera/estate 2012 palesemente copiate ispirate, nelle forme e nei colori, a quanto proposto da Vuitton. Il prezzo? 375 Dollari! A parer mio non c’era proprio bisogno di una ulteriore copia, soprattutto perchè proposta ad un prezzo così elevato e se proprio dovessi scegliere un modello simile a quello proposto da Marc Jacobs preferirei ripiegare sulla versione di Zara che, altre ad essere low cost mi pare anche più elegante.

(Nella foto Solange Knowles al party di presentazione della collezione p/e di Stuart Witzman tenutosi qualche sera fa a New York)

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