Cos’è esattamente il lusso nessuno può dirlo. Le definizioni sono tante e tali, spesso del tutto soggettive, che definire con precisione un concetto tanto sfuggente è impossibile. Tanto più se capita di trovare in una collezione che per sua stessa natura del lusso è l’apoteosi elementi che normalmente troveremmo su una bancarella, benché rivisitati in chiave preziosa. Parliamo della linea di gioielli che fa parte della collezione Cruise 2010 di Yves Saint Laurent.
Le fette di pietra dura colorata come l’agata saltano all’occhio per prime ma tutto il mood vagamente etnico della collezione fa apertamente riferimento ad uno stile di vita che ha molto a che spartire con quello spirito di libertà insito in certa tradizione hippie.
Accade poi che le pietre vengano riportate entro i canoni della più fine gioielleria e incastonate tra ori filigranati e cesellati, appese a catene finemente lavorate e ultra preziose e si resta indecisi se definire questa collezione un riuscito esempio di sincretismo o un pout-pourri poco armonico di elementi troppo distanti tra loro.
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