Anni fa aveva fatto molto discutere la scelta di Carine Roitfeld di servirsi di bambini abbigliati come adulti per un servizio fotografico su Vogue Paris. Si vociferò che fosse stato quello scandalo a determinare il suo allontanamento dalla direzione della rivista patinata francese. Oggi torna a far chiacchierare di sé un’idea non troppo dissimile, firmata da Acne Studios.
Il marchio svedese ha appena lanciato una campagna pubblicitaria dedicata all’autunno inverno 2015-16 che sta suscitando non poche polemiche. In luogo di una modella professionista che siamo abituati a vedere negli scatti delle maison c’è un bambino di 11 anni.
È il figlio di Jonny Johansson, il designer della collezione, che posa di fronte all’obiettivo di Vivianne Sassen per l’ad campaign che scandalizza i benpensanti: i più piccoli devono rimanere tali e non essere strumentalizzati dalla moda. Ma quante sono le modelle minorenni?
Il bambino a malapena si intravede sotto la coltre di abiti dalla struttura audace che compongono la collezione autunnale del brand svedese. Lo stilista e padre del modello in erba dal canto suo ha dichiarato di sentirsi molto intrigato dall’idea che le nuove generazioni hanno della moda, sempre più precoce.
Il risultato, dobbiamo ammetterlo, ha visivamente un forte impatto e di certo si fa ricordare. Non solo per la qualità stessa dei capi che risultano originalissimi nei tagli e nei materiali, nonché negli accostamenti, ma proprio per la scelta di un bambino dove ci si aspetterebbe la solita modella.
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