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Lo stilista non è più necessario, dice Diego Della Valle

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Il mese scorso era stato reso noto che il gruppo Tod’s aveva detto addio al suo direttore creativo Alessandra Facchinetti. Sembrava una scelta di comune accordo e dettata da motivazioni relative ad altri progetti che la stilista voleva seguire. Poi è arrivato il commento di Diego Della Valle all’ultimo Luxury Summit del Sole 24 Ore a Milano.

Giunto alla sua ottava edizione, il Summit è un evento che riunisce i leader del comparto lusso, in capo al quale compare indubbiamente la moda. Proprio in questa occasione il CEO di Tod’s ha rilasciato alcune dichiarazioni che sembrano raccontare una storia diversa.

Secondo il capo della maison italiana, infatti, una casa di moda non ha più bisogno di uno stilista, e più precisamente non ne ha bisogno Tod’s. Il commento arriva proprio pochi giorni dopo la conclusione del contratto con Alessandra Facchinetti che all’inizio di Maggio ha lasciato la direzione artistica di Tod’s:

“Lo stilista, a noi, nel senso classico, non serve più perché credo sia diventato, tranne in alcuni casi, un po’ un rallentatore dei progetti […] Lo stilista se è bravo è un pensatore, ha bisogno dei tempi, ha le sue comprensibili incertezze, vuole rifare le cose, tutto questo non è più contemplato nella velocità che noi oggi dobbiamo avere nelle aziende.”

Un commento reciso, che racconta un approccio alla moda molto diverso da quello tradizionale e più simile alla filosofia del fast fashion che domina le catene del low cost. Ci chiediamo se non sia una perdita irreparabile per il mondo della moda rinunciare all’approccio classico, all’impronta riconoscibile di uno stilista che è prima di tutto un artista e agisce con tempi diversi da quelli della produzione industriale, che pure è parte ineliminabile del mondo della moda.

Ma Della Valle è certo della propria posizione e continua:

“Se voi osservate i nuovi stilisti, di stile praticamente non sanno niente, sono fenomeni tra pr e socialite. Mai avrete visto un marchio di rilevanza mondiale senza lo stilista. E qualche volta, quando è capitato, è stato un dramma. Oggi si avverte che il mercato si orienta da un’altra parte.”

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