Da un lato c’è la difficoltà di organizzare sfilate ed eventi come prima, dall’altro c’è una crescente attenzione all’aspetto sostenibile. Chanel all’incrocio tra queste due istanze trova subito la sua strada e diventa pioniera del nuovo corso della moda.
Dal 2018 non usa più pellami esotici, investe sulla ricerca tecnologica e cerca materiali più sostenibili. Dal 2021 ha anche una nuova direttrice del reparto sostenibilità, Kate Wylie, che si occuperà proprio di imprimere la nuova direzione.
A Marzo dello scorso anno la maison aveva presentato la sua Chanel Mission che dettagliava la nuova strategia della casa di moda relativamente alla lotta al cambiamento climatico in linea con gli Accordi di Parigi.
Ora annuncia quattro nuovi obiettivi che riguardano la riduzione dell’impronta ambientale, l’uso di fonti di energia rinnovabili, il finanziamento di progetti per accelerare la transizione a un sistema di produzione che produce meno gas serra.
Nel frattempo si sta impegnando a rendere i negozi più sostenibili con l’obiettivo di ridurre del 50% l’emissione di gas serra di tutte le sue attivitò entro il 2030. Inoltre attraverso la Fondation Chanel nel prossimo futuro si finanzieranno progetti di donne e adolescenti di tutto il mondo.
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